Fresca è l’aria stasera
e aleggia il profumo della bufera.
Il Nostromo, assorto, scruta lontano,
cercando un Dio da poter supplicare,
una luce, un segno, un rito pagano,
un ricordo cui potersi affidare.
In una culla d’onde
il sentimento, geloso, nasconde:
che nessuno intenda il suo dolore,
quel gran dolore che viene dal mare,
che nessuno sveli il suo immenso amore,
quel grande amore che torna nel mare.
Quel sentimento che nasce con la marea,
che cresce, che muore inseguendo un’idea.
Fresca è l’aria stasera
e non dormirà.
12 Luglio 2010
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